In questi mesi ho ricevuto diversi feedback dalle persone che hanno ascoltato “Serenamente”, la registrazione gratuita di ipnosi per calmare la mente (se non ce l’hai clicca qui).
Molte persone mi hanno chiesto di mettere online altri audio indicandomi quali sono le loro preferenze riguardo gli argomenti che gli piacerebbe trattassi nelle prossime registrazioni.
Così mi sono deciso a ritornare in studio per registrare altre tracce di ipnosi e riuscire ad essere di aiuto a quelle persone che me le hanno richieste.
Registrazioni di ipnosi online
Visto che le richieste sono state varie ho creato un sondaggio in modo che tu possa esprimere la tua preferenza su quali vorresti fossero gli argomenti delle prossime registrazioni.
In questo modo mi aiuterai a creare degli audio che possano venire incontro alle tue necessità ed interessi.
Gli argomenti che ho selezionato sono:
Scoprire le potenzialità nascoste
Liberarsi dalle dipendenze
Liberarsi dall’insonnia
Liberarsi dallo stress
Perdere peso
Stare meglio con gli altri
Migliorare la salute
Smettere di fumare
Migliorare l’autostima
Aumentare la motivazione
Pensare in positivo
Migliorare la memoria
Partecipa al sondaggio
Per partecipare al sondaggio bastano pochi secondi qui sotto trovi un box dove puoi selezionare uno o più tra gli argomenti che ti ho elencato poco fa, quando hai selezionato gli argomenti che ti interessano di più schiaccia il pulsante fine.
Create your free online surveys with SurveyMonkey , the world’s leading questionnaire tool.
Una volta raccolte le risposte e analizzate le preferenze potrò iniziare a registrare gli audio di ipnosi che preferisci e renderli disponibili online.
Ultimamente ho partecipato ad un convegno di Jon Kabat-Zinn Professore di medicina dell’Università del Massachussetts, ideatore della Mindfulness e ho avuto la possibilità di fargli alcune domande riguardo la differenza tra l’ipnosi, la mindfulness e la meditazione.
Sempre più ricerche scientifiche stanno infatti documentando gli effetti positivi che una regolare pratica di meditazione porta ad ottenere, attirando l’attenzione di chi cerca un rimedio efficace a problemi di stress o ad esempio per ridurre l’ansia.
Lo scopo della Mindfulness è quello di aiutare le persone a diventare maggiormente consapevoli del momento presente attraverso l'”osservazione non giudicante” dei propri pensieri, sensazioni ed emozioni.
Ma l’ipnosi, la mindfulness e la meditazione in cosa sono diverse?
Meditare, fare ipnosi e la Mindfulness quali differenze
La meditazione è una pratica che consiste nel concentrare la mente su un’oggetto, un’idea, un suono, un pensiero e viene utilizzata da secoli per diversi fini, nel caso della midfulness l’obiettivo non è spirituale o religioso ma di invece quello di migliorare il benessere psicologico della persona.
La differenza fondamentale tra la meditazione e la mindfulness consiste nel fatto che concetti tipici di alcune filosofie come ad esempio la”compassione”, il “non attaccamento”, la “contemplazione della tranquillità” e l’ “essere centrati anche nell’azione” sono stati presi ed inseriti in un contesto prettamente psicologico.
Il problema è anche che chi si avvicina alla meditazione in genere ha accettato delle premesse collegate a un credo specifico(esempio buddismo, taoismo etc..) mentre nella mindfulness questo non è necessario.
Non è qui di necessario aderire ad un particolare credo per praticare la mindfulness.
Il secondo punto è che molte persone hanno difficoltà ad avvicinarsi alla meditazione per perché l’idea di stare ad occhi chiusi senza sapere che fare può disorientare e non essere facile per chi inizia, mentre una pratica strutturata in protocolli specifici come la mindfulness può risultare più semplice da approcciare.
Prima di dirti quello che ho scoperto anche grazie alle risposte del Dott. Kabat-Zinn ti invito ad ascoltare un audio di meditazione Mindfulness presente sul sito del Dott. Gennaro Romagnoli, Psicologianeurolinguistica.net, trovi tanti esempi questo è chiamato la meditazione della montagna clicca qui per ascoltarlo.
Mindfulness ipnosi e meditazione quali benefici
Se hai ascoltato la meditazione guidata proposta dal Dott. Romagnoli, ti sarai reso conto che la mindfulness e l’ipnosi hanno diversi punti in comune.
Quando ho chiesto a Kabat-Zinn la differenza tra midfulness e ipnosi la sua risposta è stata“Se l’ipnosi viene utilizzata per aumentare la consapevolezza della persone non ci sono praticamente differenze con la mindfulness”.
Anche il Dott. Michael Yapko nel “Mindfulness and Hypnosis” analizza come le procedure di meditazione guidata della mindfulness utilizzano gli strumenti ipnotici come ad esempio le suggestioni dirette(sentiti bene, entra in contatto con te stesso) per orientare l’attenzione delle persone e mantenerle concentrate sul presente.
I benefici del praticare l’ipnosi e la mindfulness sta nel fatto che queste due discipline possono essere complementari.
Come scrivevo qualche in questo articolo l’ipnosi Strategica® parte dal presupposto che se una persona non riesce in qualcosa (ad esempio calmarsi) è semplicemente perché non sa come si fa, non ha una procedura e delle strategie che gli consentano di ottenere quel risultato. In ipnosi può apprenderle in maniera “esperienziale” cioè vivendole in prima persona e ricreandole autonomamente qualora ne avesse nuovamente bisogno.
Nella mindfulness le suggestioni ipnotiche non hanno lo specifico compito di insegnare diverse abilità come nell’ipnosi ma si rivolgono esclusivamente all’imparare a rimanere nel momento presente.
Chi utilizza già l’ipnosi è avvantaggiato nella pratica della mindfulness perché è allenato ad ascoltarsi; utilizzare questa tecnica insieme all’ipnosi aiuta a svuotare la mente e a prevenire lo stress.
Se vuoi praticare altre meditazioni guidate mindfulness visito il sito del Dott. Romagnoli nella sezione “Guida completa per meditare” cliccando qui
Martedì 21 maggio sarò nuovamente ospite della trasmissione “Serata Cinema” in onda alle 21:30 circa suRai Sport 1 canale 57(guarda la trasmissione in diretta cliccando qui).
Questa volta il tema trattato riguarderà l’importanza del maestro/allenatore.
L’importanza della figura dell’allenatore
Come nelle scorse puntate anche questa volta utilizzeremo un film per introdurre il tema che verrà trattato durante la trasmissione e questa volta il film sarà “Kung fu Dunk(conosciuto anche come Shaolin Basket)”.
Il protagonista del film è un ragazzo orfano cresciuto dai monaci in un tempio Shaolin che, alla ricerca dei propri genitori, verrà scoperto da un talent scout per le sue abilità nel gioco del basket.
Al di la della trama del film la discussione verterà sull’importanza che ha il maestro nelle discipline sportive specialmente nella cultura orientale e come questo abbia un’enorme influenza sulla vita di chi si avvicina ad un disciplina sportiva.
Nel film il maestro/allenatore del protagonista è un senza tetto che si improvviserà suo manager alla quale lui si legherà come se fosse una figura paterna.
Per molti sportivi specialmente per chi viene da situazioni di vita difficili l’allenatore diventa spesso una figura di riferimento non solo nello sport ma anche nella vita un pò come abbiamo visto nella puntata sul film “My Name is Joe” commentata insieme a Bruno Pizzul.
Allenatore e maestro
Il film ha dato lo spunto per parlare della figura del “maestro” nelle discipline orientali e l’importanza che questi ha per la formazione non solo sportiva(nel caso delle arti marziali) ma anche di quella psicologica dell’allievo.
Esiste infatti un legame molto forte che si viene a creare tra allievo e maestro che trascende la semplice trasmissione di nozioni e che porta a condividere valori, regole e visione della vita.
In particolare parlerò di un’esperienza che ho vissuto l’anno scorso in India, stando a contatto con dei monaci che hanno creato una scuola per bambini presi dalla strada, dove oltre alle materie scolastiche viene insegnato yoga e meditazione.
Guarda la puntata e fammi sapere cosa ne pensi!
A presto!
p.s. Grazie a tutti quelli che hanno scaricato la registrazione di ipnosi Serenamente e che hanno lasciato il loro feedback sul blog.
Se non l’hai ancora fatto scarica la registrazione cliccando qui
Settimana scorsa sono stato intervistato da Sfilate.it relativamente all’ansia e agli attacchi di panico e, a come fare per uscirne.
Ansia e attacchi di panico cosa fare?
Nell’articolo parlo di come in generale le persone che si trovano nella situazione di soffrire di questi disturbi abbiano spesso qualcuno che gli dica cosa fare(calmati, cerca di fartela passare, non dare tutto questo peso alla cosa etc..) e di come questo sia di poco aiuto se non peggio.
Dire cosa fare senza mostrare anche “come fare” può addirittura produrre un effetto peggiore nella persona che si trova di fianco qualcuno che, sicuramente mosso da buone intenzioni, non riesce però nel concreto ad aiutarlo a superare quella situazione di disagio.
Nell’ansia e nel panico ,che è la forma più estrema di disturbo d’ansia, quello che occorre non è dire alla persona di calmarsi o di non pensarci perchè la persona vorrebbe farlo ma semplicemente non ci riesce.
Ricordandogli di fare qualcosa che vorrebbe fare ma che non è in grado di fare, aumentiamo in lei la percezione di incapacità riguardo la gestione della sua situazione e questo nel lungo periodo potrebbe portare anche ad episodi depressivi(“non ci riesco allora lascio perdere tutto”).
Come calmare la mente per per superare l’ansia e il panico
Nell’articolospiego come durante una ricerca che svolgevo presso un ospedale di Milano mi sia reso conto che molti problemi legati ad ansia e panico spesso trovano sollievo quando riusciamo a calmare la mente e ad indirizzarla verso una direzione migliore.
Il presupposto dal quale partivo era questo: se le persone acquisiscono una maggior lucidità mentale e calma interiore possono gestire meglio le proprie problematiche ed uscire più facilmente dai propri problemi.
Nel proseguo dell’intervista spiego però che questo non basta, bisogna anche aiutare la persona che ha raggiunto questo livello di calma e lucidità ad allontanarsi da rigidi schemi mentali che portano a vivere l’ansia e avvicinarsi a nuove modalità più funzionali di interazione con la sua realtà emotiva, mentale e relazionale.
Mercoledì 8 maggio sarò nuovamente ospite della trasmissione “Serata Cinema” in onda alle 21:30 circa suRai Sport 1 canale 57(guarda la trasmissione in diretta cliccando qui). Questa volta l’argomento sarà il tifo sportivo e quali pericoli può comportare quando diventa eccessivo.
Cos’è il tifo sportivo?
Come già era accaduto con Bruno Pizzul durante una puntata di questa trasmissione, si è preso spunto da un film che verrà utilizzato per parlare della relazione tra sport e psicologia.Il film è “Febbre a 90°(Fever Pitch)”dove il protagonista Paul insegnante di scuola e tifoso sfegatato dell’Arsenal, è diviso tra l’amore per una donna a e quello per la sua squadra di calcio.
Per Paul la sua squadra è tutto e così programma la sua vita in base al calendario delle partite della squadra, parla come unico argomento dei risultati e dei pronostici delle partite e anche quando lavora(fa l’insegnate presso una scuola superiore) parla di calcio ai suoi allievi per illustrate un concetto che altrimenti non riuscirebbe a trasmettere.
Quando il tifo sportivo diventa pericoloso?
Parliamo di tifo sportivo quando l’umore della persona dipende dal risultato agonistico.
Il pericolo al quale si va in contro è quello di chi si lascia trasportare e fa dipendere la propria capacità di provare delle emozioni da qualcosa di esterno a sé, in questo caso all’esito di un evento agonistico, creando una vera e propria dipendenza(come spiega molto bene albanesi.it in questo articolo).
In questa inchiesta della BBC il tifo è stato collegato all’aumento del numero di episodi di violenza domestica(dal 27 al 29% in più di denuncie durante i mondiali del 2010 in concomitanza con partite dove giocava la nazionale inglese).
Come in qualsiasi altra forma di dipendenza lo stato d’animo della persona e la capacità di vivere equilibratamente è compromessa dal fatto che non si ha un reale controllo su se stessi e sulla propria realtà
Tu cosa ne pensi? Conosci qualcuno che sta vivendo questo tipo di situazione?
Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui sotto!
Grazie! Dott. Manuel Mauri
p.s. hai già scaricato l’audio gratuito di ipnosi SerenaMente? Clicca qui per scaricarlo e lasciare un commento!
Finalmente è disponibile SerenaMente, una registrazione di ipnosi per calmare la mente e ritrovare la serenità interiore.
Calmare la mente è un’abilità fondamentale per accrescere il nostro livello di benessere e per vivere in maniera equilibrata la giornata. Siamo quotidianamente esposti ad una marea di informazioni e stimoli e può succedere che alla fine della giornata si sia accumulato stress e tensione in eccesso portandoci a perdere la serenità e la pace interiore.
Questo può avere delle conseguenze sia nel come viviamo quello che ci accade sia come ci relazioniamo con gli altri; quando invece siamo sereni i nostri pensieri, le nostre emozioni e i nostri comportamenti sono diversi e più in linea con chi siamo veramente.
Anche se sappiamo che questo è vero non sempre si riesce a calmare la mente e proprio per questo motivo ho deciso di registrare un’induzione ipnotica di base da rendere disponibile per chiunque abbia bisogna di ritrovare la serenità e la calma.
Perché usare l’ipnosi per calmare la mente?
Nel 2009 stavo svolgendo una ricerca presso un ospedale di Milano, l’argomento della mia ricerca era quello di vedere se fosse possibile lavorare su diverse persone con l’ipnosi e, attraverso delle procedure specifiche per calmare la mente, se queste potessero avere un effetto sui sintomi e sulle problematiche delle diverse persone.
Il presupposto dal quale partivo era questo: se le persone acquisiscono una maggior lucidità mentale e calma interiore possono gestire meglio le proprie problematiche ed uscire più facilmente dai propri problemi.
Così facendo ho sperimentato queste procedure su un campione di persone con problematiche diverse che si sono rese disponibili a delle sedute di ipnosi.
Al termine della mia ricerca ho valutato gli effetti positivi che avevano le diverse procedure ipnotiche per calmare la mente e gli effetti che avevano sulla capacità delle persone di affrontare i propri problemi(un esempio dei risultati lo trovi in questo articolo).
Calmare la mente.. SerenaMente!
Il motivo per il quale conviene utilizzare l’ipnosi per arrivare a ritrovare la calma è che in uno stato di coscienza “facilitato” come quello dell’ipnosi è molto più semplice apprendere una procedura.
Nel momento in cui una persona vive un disagio a poco serve rassicurarlo e dirgli cosa dovrebbe fare; se ad esempio una persona è ansiosa dirgli di calmarsi potrebbe non avere effetto o nel caso di una persona depressa dirgli “tirati su” potrebbe addirittura farlo arrabbiare.
L’ipnosi Strategica® parte dal presupposto che se una persona non riesce in qualcosa (ad esempio calmarsi) è semplicemente perché non sa come si fa, non ha una procedura e delle strategie che gli consentano di ottenere quel risultato.
In ipnosi può apprenderle in maniera “esperienziale” cioè vivendole in prima persona e imparando di conseguenza come ricrearle qualora ne avesse nuovamente bisogno.
Clicca play per ascoltare
Scarica l’audio cliccando quie lascia il tuo commento!
A presto!
Dott. Manuel Mauri
p.s. aiutami a condividere questa registrazione condividendo la pagina o cliccando su mi piace e google+. Grazie!
p.p.s. se vuoi ascoltare l’audio di ipnosi per migliorare l’autostimaclicca qui
Martedì 2 aprile sarò nuovamente ospite della trasmissione “Serata Cinema” in onda alle 21:30 circa suRai Sport 1 canale 57(guarda la trasmissione in diretta cliccando qui),
Insieme a me ci sarà il giornalista sportivo Marco Civoli e parleremo di sport e psicologia.
Lo sport come veicolo di trasmissione di valori
Come già era accaduto con Bruno Pizzul durante la scorsa puntata di questa trasmissione, anche in questo caso si è preso spunto da un film per parlare della relazione tra sport e psicologia.
Verrà trasmesso durante la trasmissione il film “Bella” la storia di un calciatore esordiente al suo primo ingaggio con una squadra di calcio molto importante che, a causa di un incidente, perde tutto e si ritrova a dover a dover lottare per ritrovare se stesso e dare un senso alla propria esistenza.
Durante questo film José, il protagonista, è un esempio nella trasmissione di valori che potrebbero risultare astratti quali il rispetto per la vita, la fiducia nell’altro, l’importanza delle relazioni e l’essere comprensivi con chi è in difficoltà aiutandolo a risollevarsi. Le situazioni che si troverà ad affrontare e i comportamenti che sceglierà di adottare rendono facile allo spettatore recepire quali siano i messaggi ed i valori che si vogliono trasmettere in questo film.
Prima e dopo la proiezione del film ci sarà spazio per una discussione relativa al calcio come strumento per la trasmissione di valori che a volte posso risultare difficili da trasmettere a parole ma che attraverso lo sport arrivano più direttamente allo spettatore.
Grazie alle domande di Alessandra De Stefano, la conduttrice del programma, e all’esperienza di Marco Civoli per quanto riguardo nello specifico il mondo del calcio, si analizzeranno diverse storie di calciatori e la loro capacità di trasmettere dentro e fuori dal campo dei valori a chi li segue.
Sono meglio i “Motivatori” o gli Psicologi dello Sport per un atleta?
Un tema che capita di trattare è: ma lo Psicologo dello Sport è un “Motivatore”.
Spesso nel panorama italiano abbiamo visto affiancati a personaggi famosi del mondo dello sport i motivatori, ovvero persone specializzate nell’aiutare l’atleta in difficoltà a migliorare le proprie performance sportivo/agonistiche.
“Motivatore” e “Psicologo dello sport” sono due figure professionali distinte che utilizzano strumenti e competenze psicologiche diverse nell’affiancarsi al lavoro fisico dell’atleta.
Quando si parla di psicologia dello sport spesso si pensa alla figura del motivatore ma come avremo modo di sviscerare nella seconda parte della trasmissione esistono delle importanti differenze; nel primo caso l’atleta e la prestazione sono al centro dell’attenzione mentre nel caso dello “psicologo esperto in psicologia dello sport”(questo è il titolo più corretto) è la persona e la sua psicologia che vengono prima della prestazione.
Tu cosa ne pensi?
A presto!
Dott. Manuel Mauri
p.s. se sei interessato alla psicologia dello sport ti consiglio il link dell’Associazione Italiana Psicologia dello Sport http://www.aipsweb.it/classic/
All’interno di questo testo l’autore descrive passo dopo passo come è riuscito a guarire dalla miopia attraverso gli esercizi del suo metodo: Power Vision System.
La miopia è causata principalmente dallo stress da iperaccomodazione/vicinanza, un meccanismo di adattamento per il quale l’occhio si abitua alle brevi distanze perdendo acutezza da lontano.
Nello stadio iniziale basterebbe del riposo per ristabilire la vista normale, ma insistendo con i lavori ravvicinati e senza un minimo di educazione visiva, ci si trova costretti ad indossare i primi occhiali. Qui comincia un ulteriore stress da iper-accomodazione e una graduale perdita di forza, flessibilità e coordinazione dovuta alla gabbia/montatura, condizionando l’occhio ad impigrirsi sempre più.
E’ molto interessante vedere come De Angelis dimostri scientificamente come le persone siano costrette ad aumentare sempre di più la gradazione delle lenti che utilizza se non si interviene sugli stimoli di iperaccomodazione e sul recupero di flessibilità, forza e coordinazione degli occhi, e come invece l’allenamento con il Power Vision System porti gradualmente a liberarsene.
All’interno del libro, oltre a tutte le descrizioni, ai riferimenti scientifici sul quale si basa il suo metodo del “defocus retinico”, i vari esercizi di stretching oculare e il movimento CRB, David include anche delle vere e proprie “schede di allenamento” per recuperare la piena funzionalità della visione suddivise in 3 livelli di intensità/difficoltà.
Quali sono i princìpi per guarire dalla miopia?
Nel suo testo David de Angelis spiega i principi che stanno dietro al funzionamento del suo metodo ed illustra tutti gli esercizi: (stretching oculare con diversi tipi di rotazioni e posizioni, movimento CRB-Contrazione, Rilassamento, Battito).
Inoltre su Facebook ha creato un gruppo(Rieducazione Visiva) dove chi ha letto il libro può chiedere consigli direttamente a lui o ad Arianna Piva che segue molto attivamente il gruppo, dando indicazioni e chiarimenti per chi è alle prime armi con il metodo.
Arianna ha messo a disposizione anche dei video su youtube per mostrare come fare gli esercizi.
Eccoti un esempio:
Rieducazione visiva, il caso di Arianna
L’anno scorso ho avuto la fortuna di conoscere sia David de Angelis che Arianna ad un workshop sulla Rieducazione Visiva che si è tenuto a Bologna.
Mi ha molto colpito la storia di Arianna che era arrivata a soffrire di una miopia progressiva fino a raggiungere un preoccupante -11, e a cui era stata diagnosticata una degenerazione della retina anch’essa progressiva con possibile distacco(=cecità).
Visto che nessun dottore le dava speranze, si è messa alla ricerca di una soluzione e ha trovato il libro di David e il metodo Bates; ha così iniziato a praticare, migliorando la sua miopia fino ad arrivare a vedere bene con gradazioni che vanno da -3,50 a -6,50.
Il suo è uno dei molti casi di persone che allenandosi sta guarendo dalla miopia e parlando, oltre che la sua storia, mi ha molto colpito quello che in questi anni è riuscita a scoprire riguardo la psicologia di chi soffre di miopia.
Rieducazione visiva, meditazione ed ipnosi
Ci sono alcuni schemi mentali, comportamentali e convinzioni che accomunano chi soffre di miopia e che rendono difficile non solo guarire ma anche vivere bene la propria vita.
Alcuni infatti si avvicinano alla Rieducazione Visiva ed hanno difficoltà a vedere subito dei miglioramenti e così si scoraggiano abbandonando l’allenamento per poi tornare a peggiorare. Se ci pensi è un pò quello che accade anche a chi inizia un’attività fisica con molto entusiasmo e motivazione per poi perdere la motivazione dopo poco ed abbandonare la disciplina sportiva.
Per questo è importante unire alla rieducazione visiva e all’allenamento fisico che aiuti l’occhio a superare il difetto di rifrazione, delle tecniche ed un allenamento mentale che supporti quello fisico migliorando la performance e facilitando il raggiungimento dei risultati.
Grazie alle indicazioni di Arianna che mi segue dal giugno dell’anno scorso e grazie all’applicazione del Power Vision System e di alcune tecniche di meditazione e ipnosi la mia miopia è scesa da-4,25 a attualmente -1,75 facendo poco esercizio ma utilizzando sempre le “lenti positive” quando scrivo al pc.
La giornata sarà pratica e le persone potranno vedere in pratica come utilizzare al meglio la rieducazione visiva per migliorare la propria vista facendo gli esercizi e potranno inoltre chiedere ad Arianna consigli ed indicazioni sul proprio caso specifico.
Davide lavora nel settore immobiliare. Ci siamo conosciuti circa un’anno fa tramite un’amica comune ma poi non abbiamo avuto più occasione di incontrarci. Qualche giorno fa ricevo una sua chiamata: “Ciao sono Davide l’amico di Elisa ti ricordi di me? Volevo sapere se ci possiamo vedere.”
Procrastinare, rimandare, rinviare
Da qualche tempo Davide sta frequentando Chiara e tra di loro sono nate delle discussioni perché lui è spesso nervoso siccome non riesce a chiudere alcune situazioni lavorative che potrebbero stabilizzare la sua situazione finanziaria. Davide si lamenta del fatto che non ha il controllo su questo tipo di decisioni può solo aspettare che le cose migliorino e che i clienti lo paghino e così ha iniziato ad evitare di chiamarli o di informarsi a riguardo. Questa tipo di situazione sta mettendo in crisi la sua relazione con Chiara.. Lui stesso riconosce che questa situazione è strana, un tempo si sarebbe comunque dato da fare o almeno avrebbe fatto qualcosa per non rimanere con le mani in mano, adesso invece è come se si sentisse senza energia, scarico, in crisi.
Quali sono i problemi legati al procrastinare?
Quando rimandare diventa un’atteggiamento diffuso spesso dietro si nasconde il timore di stare male di non farcela, di non riuscire. Il pensiero è:“rimando perché non ce la faccio/ non è il momento giusto.” Quando questa strategia viene ripetuta più volte diventa una forma di autosuggestione convinzione( sono debole)
Nel caso di Davide evitare di affrontare alcune decisioni e rimandare di continuo lo ha portato con il tempo a convincersi di non essere bravo come era un tempo, di non avere la più la grinta e l’energia per far fronte alle difficoltà lavorative.
Come nasce la procrastinazione?
Procrastinare è una strategia che utilizzata nel breve termine ha la funziona di aiutarci a valutare al meglio quale decisione prendere(ascolta questo intervista sull’indecisione per una descrizione più completa).
Quando però diventa una strategia per evitare di affrontare i problemi può portare a far nascere l’insicurezza anche al’interno di persone tendenzialmente sicure di sé. Evitare di affrontare qualcosa è una strategia molto comune nelle fobie ad esempio chi ha paura di un esame tende a rimandarlo dicendo“non sono abbastanza preparato”.
Chi invece soffre di fobie sociali cerca di evitare il più possibile di trovarsi in situazioni dove potrebbero esserci persone nuove ed uscire così dalla sua “zona di confort” dove invece è al sicuro. E’ chiaro che alla lunga queste situazioni non affrontate tendono a cronicizzarsi invece che risolversi.
Nel caso di Davide evitare di affrontare le situazioni che ha in sospeso lo sta portando a rimandare il momento in cui potrà recuperare la fiducia in se stesso ed essere libero di vivere con maggior serenità .
Con il tempo queste convinzioni diventano delle forme di autoipnosi negativa o incantesimi(come descritto in “Amore, come posso parlarti“) che riducono giorno dopo giorno la fiducia in se stessi.
Come vincere rompere le catene della procrastinazione?
In questo caso in ipnosi si utilizza la formula dell’ evitare di evitare. Questa formula ipnotica è stata spesso utilizzata da Milton Erickson nei compiti paradossali che assegnava ai suoi pazienti per aiutarli a sbloccare una situazione difficile.
Nel caso di Davide tenendo conto che ormai l’evitamento è diventata una strategia che utilizza quasi in tutto, dovrà annotare per iscritto tutto quello durante la sua giornata riuscirà ad evitare di evitare. A distanza di una settimana rivedo Davide che ha con se i suoi appunti..
La formula gli è entrata bene in testa visto che è facile da ricordare(evitare di evitare) e così ha ripreso la palestra, ha chiesto dei chiarimenti su dei contratti fermi da tempo, ha ripreso a curarsi dell’aspetto fisico e dell’abbigliamento ma sopratutto è stupito dal fatto che non fosse poi così difficile fare tutte queste cose. La difficoltà era solo nella sua mente.
Un po come nell’Aikido evitare di evitare consente di utilizzare la forza che ci sta attaccando, in questo caso la paura, contro se stessa. Questo non è sufficiente a risolvere completamente la situazione di Davide ma é il primo di tutta una serie di cambiamenti da affrontare insieme a lui per aiutarlo a gestire meglio l’ansia e recuperare una solida immagine di sé.
Martedì 19 marzo alle 21:45 sarò ospite su Rai Sport 1(canale 57) della trasmissione “Serata Cinema”.
insieme a me ci sarà Bruno Pizzul e parleremo di sport e psicologia.
Lo sport come strumento per superare le difficoltà personali
Durante il programma verrà trasmesso il film di Ken Loach “My name is Joe” dove il protagonista Joe, disoccupato ed ex-alcolizzato, per tenere lontano dai guai i ragazzi del suo quartiere organizza una squadra di calcio di cui diventa l’allenatore.
Questi ragazzi vivono in un quartiere particolarmente difficile di Glasgow dove povertà, droga e violenza fanno parte del quotidiano e rendono difficile la loro vita.
Attraverso il gioco del calcio Joe riesce a trovare una “chiave” per riunire questi ragazzi indirizzando le loro energie in un qualcosa di positivo, facendogli vedere la possibilità di poter uscire dalle difficoltà personali per vivere un pò meglio la realtà non facile in cui si trovano.
In che modo lo sport può aiutare le persone ad uscire dalle proprie difficoltà?
Il fatto di essere riuscito a superare i suoi problemi di alcool restituisce a Joe la possibilità di credere in se stesso.
Attraverso la sua storia, le difficoltà e il fatto di avere superato una grave situazione è un esempio reale che ha la potenzialità di influenzare positivamente le persone che vivono delle difficoltà molto gravi e che potrebbero di conseguenza perdere la fiducia in se stessi.
Il messaggio che offre ha suoi ragazzi è semplice ma concreto: la vita anche se difficile è un’opportunità, se ti impegni giorno per giorno a costruire qualcosa di buono e a stare fuori dai problemi ce la puoi fare.
Analizzare la storia di chi ce l’ha fatta a superare una situazione difficile per trovare dei valori in cui credere
Nel calcio ci sono storie di diversi atleti come ad esempio Lionel Messi che nonostante sia partito da una condizione fisica non favorevole ha trovato nel calcio l’opportunità per superare le proprie difficoltà e realizzarsi come atleta.
Durante la puntata analizzeremo diversi esempi di calciatori che sono riusciti a trovare nel calcio dei valori importanti che gli hanno permesso di emergere dalle difficoltà ed esprimere il meglio di sé realizzandosi e diventando un esempio anche per gli altri.
Tu cosa ne pensi?
Ciao!
Dottor Mauri
p.s. se sei interessato alla psicologia dello sport ti consiglio il link dell’Associazione Italiana Psicologia dello Sport http://www.aipsweb.it/classic/
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