Andare bene a scuola: effetto Rosenthal

Andare bene a scuola: effetto Rosenthal

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Ciao!

è possibile andare bene a scuola o è solo un privilegio riservato a persone particolarmente dotate?

Anche ieri un genitore mi ha chiesto una consulenza per aiutare il figlio a migliorare i risultati scolastici.

Il padre infatti si impegna per aiutarlo a fare i compiti perchè da solo “sicuramente” non ce la farebbe, solo che più l’aiuta più il ragazzino “sfugge” demotivandosi sempre di più..

E questo non fa che confermare, nella testa del padre, che se neanche con il suo aiuto il ragazzino ha voglia di studiare, probabilmente è perchè poverino non ha le capacità..

Non hai le capacità? C’è qualcosa che devi sapere!

rosenthal
Nel 1972 Robert Rosenthal, lo psicologo che ha scritto il famoso libro “Il pigmalione in classe“, descrive i risultati dei suoi esperimenti alla Oak School.

In quella scuola elementare con 650 allievi e 18 maestre veniva sperimentalmente indotta un “profezia che si auto-adempie“.

un esperimento storico!

Si comunica alle maestre che che gli allievi sarebbero stati sottoposti ad un test d’intelligenza in grado di inidividuare quel 20% di scolari che durante l’anno scolastico avrebbere fatto rapidi progressi e fornito prestazioni al di sopra della media.

Gli insegnati avrebbero ricevuto l’elenco con il il nome dei ragazzi dotati.Alla fine dell’anno si era verificato realmente un aumento al di sopra della media, del rendimento degli allievi che erano stati indicati nella lista.Inoltre gli insegnati segnalavano che questi bambini si ditinguevano positivamente per curiosità, interesse e comportamento.

la realtà

I nomi forniti dagli sperimentatori alle maestre erano nomi presi a caso!- Non c’era stato nessun test;
Non esisteva alcuna differenza tra questi e gli altri bambini (tranne quella che era stata creata nella testa degli inisegnanti)!

La profezia creata da Rosenthal ha indotto gli insegnanti a creare nella loro mente l’idea che quei ragazzini avessero qualcosa di speciale, fossero particolarmente dotati.

In realtà non erano migliori degli altri ma gli insegnati(genitori etc..) credevano di si..

Ciao
Manuel

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3 COMMENTI

  1. Mi è capitato di conoscere prima i miei alunni a causa delle loro etichette che li precedevano…ho sempre lavorato pensando che ogni persona ha le capacità e le possibilità ma spesso non la concentrazione, lo stimolo giusto.
    Sono convinta che questa sia la via per meglio poterli indirizzare ad un loro percorso di scelte.
    Barbara

  2. Ciao,
    nella scuola si parla spesso di “difficoltà di apprendimento” ma mai di difficoltà di insegnamento.

    Lavorando con gli insegnati e con gli educatori che seguono studenti delle scuole medie e superiori, ci siamo accorti che in realtà molto spesso i bambini con difficoltà di apprendimento hanno invece DIFFERENZE nell’apprendimento.

    Apprendono, a volte meglo degli altri, ma in maniera differente dagli altri bambini e gli insegnati che conoscono come aiutarli ne tirano fuori il meglio.

    Ciao
    Manuel

    Il post divente

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