L’Accademia Yoga organizza il 2 marzo 2019 il corso “Autostima e benessere psicologico”. Il corso ha come tema l’autostima e come aumentarla lavorando sulle sue 3 componenti principali:
auto-immagine(come mi vedo),
dialogo interiore(cosa penso di me)
auto-efficacia(quanto mi ritengo in grado di raggiungere le mete che mi prefiggo).
Per far questo si utilizzano degli strumenti psicologici che si sono dimostrati efficaci a tal fine:
tecniche corporee;
tecniche di rilassamento guidato;
tecniche di meditazione ed auto-osservazione.
Il corso ha una forte componente pratica.
Dopo una breve introduzione teorica che serve a comprendere quello che si andrà a fare successivamente, vengono svolte esperienze ed esercizi individuali, di coppia e in gruppo.
«Le tecniche proposte provengono dalla mia esperienza di insegnamento sia a gruppi che nelle consulenze individuali utilizzando tecniche di yoga, tecniche base di meditazione ed esperienze di rilassamento profondo. Nel corso vengo affiancato da un tecnico che gestisce il volume e gli effetti della voce e le musiche adeguate di sottofondo che creano un’esperienza molto piacevole e profonda di apprendimento», Manuel Mauri.
Sarà inoltre presente Paola Rossini, naturopata che arricchirà l’esperienza con consigli, suggerimenti, e realizzerà una scheda personaleper ciascuno dei partecipanti.
Attenzione il corso è a numero chiuso
Al termine verrà consegnato un attestato di presenza e la Scheda Personale redatta dalla naturopata.
Dormire è una funzione fisiologica di base, che spesso passa inosservata e che solitamente non da problemi.
Dormire bene è fondamentale, perchéserve al nostro organismo e alla nostra mente per riorganizzarsi e ricaricarsi.
Per molti dormire è facile ed è un esperienza piacevole, per altri però dormire non avviene tanto facilmente ed è più che altro fonte di stress e preoccupazioni.
Devi sapere che il numero di persone che lamentano difficoltà nel dormire è aumentato negli ultimi anni.
Perché abbiamo difficoltà a dormire
Ci sono diverse spiegazioni del perché ciò sta accadendo.
Dall’ uso spropositato dell’energia artificiale, che ha modificato il naturale ritmo giorno e notte, e di conseguenza il ritmo biologico sonno-veglia, all’accettazione di uno stile di vita organizzato principalmente intorno al valore di produttività, invece che al valore di benessere e salute.
Ci sono anche diverse cause che portano ad avere come effetto collaterale la difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno.
Alcune di esse sono temporanee, come per esempio bere troppi caffè o tè durante la giornata, fare attività fisica intensa prima di andare a letto, mangiare cibi troppo pesanti o l’ansia prima di un evento importante .
Altre invece sono più gravi, come certi problemi fisici o psicologici, ad esempio i Disturbi d’Ansia o la Depressione.
I 3 tipi di insonnia
Quando le notti insonni si susseguono per un certo periodo di tempo può insorgere un disturbo che in ambito clinico viene chiamato Insonnia.
Esistono diverse forme di Insonnia e generalmente chi ha problemi di sonno si ritrova in almeno una di queste situazioni
La prima riguarda la difficoltà nel prendere sonno. Chi ne fa esperienza prova in mille modi ad addormentarsi, ma ci riesce solo dopo molto tempo e molta fatica. In questo caso parliamo di Insonnia Precoce.
La seconda riguarda la difficoltà nel rimanere addormentati. Si verifica quando le persone si addormentano facilmente, ma si risvegliano dopo un paio di ore oppure succede che si risvegliano continuamente durante la notte. In questo caso la difficoltà sta nel riaddormentasi. Questa è chiamata insonnia intermedia.
La terza forma riguarda quelle persone che si svegliano molte ore prima rispetto l’orario previsto. In questo caso parliamo di insonnia tardiva perché influenza la parte finale del nostro sonno.
Ne ho parlato in questa intervista a Radio RTL 102.5:
Rimedi per dormire bene e superare l’insonnia
I problemi di sonno portano le persone a provare tanti tipi di rimedi, se hai ascoltato l’intervista ad un certo punto uno dei due conduttori dice di aiutarsi con delle medicine per riuscire a dormire.
Alcuni persone preferiscono utilizzare integratori come ad esempio la melatonina.
Sicuramente sono dei rimedi da evitare l’abuso di dall’alcool e l’uso arbitrario di farmaci.
L’alcool è un particolare tipo di rimedio che può avere un effetto nel brevissimo tempo, ad esempio riducendo la sensazione d’ansia, ma che nel medio e lungo periodo crea più danni di quanti ne risolva.
E’ scientificamente dimostrato che l’alcool danneggia alcuni organi del nostro organismo, tra cui anche il cervello. Inoltre, agendo su quei circuiti neuronali che sono coinvolti nell’ansia e nella depressione aggrava di molto la situazione.
I rimedi fai da te che prevedono l’uso di farmaci senza un costante controllo medico sono sconsigliati. Ricordati che l’uso arbitrario di farmaci può causare dei seri problemi sia fisici che psicologici.
Consigli per migliorare la qualità del sonno
Può esserti utile sapere che gli esperti sono d’accordo su alcuni specifici di consigli che le persone possono seguire.
Questi comprendono dei comportamenti da evitare e dei comportamenti da adottare.
I più comuni comportamenti da evitare sono i seguenti:
Evita di fare attività fisica intensa prima di andare a letto. L’attività fisica intensa fatta nelle ore serali influenza il normale ritmo del tuo corpo. I messaggi , che i muscoli mandano al cervello per richiedere maggiori sostanze utili a farli funzionare meglio, possono infatti confondere o disorientare il tuo orologio biologico rendendo difficile il tuo sonno.
Evita di stare in ambienti troppo illuminati. Il nostro sistema visivo è coinvolto nella regolazione del ritmo sonno veglia. Esistono delle particolari cellule che compongono la retina dei tuoi occhi chiamate Fotorecettori. Quando si fa notte e cala la luce i fotorecettori, mandano dei segnali al tuo Orologio Biologico che a sua volta stimola la produzione di melatonina, un ormone associato al sonno. Alterando la stimolazione alla produzione di melatonina influisci anche sul tuo sonno.
Evita di fare riposi lunghi durante il giorno. In questo modo stai riprogrammando il tuo orologio biologico. Infatti, gli stai comunicando di dormire in orari diversi rispetto a quelli che madre natura ha stabilito.
Evita di guardare la TV, leggere o studiare a letto. E’ importante non associare il letto e attività attivanti.
I contenuti dei film e le pubblicità servono ad attivare la tua attenzione e i libri richiedono un elevato livello di vigilanza per poter essere compresi. Tutto ciò può interferire con il passaggio veglia-sonno.
Evita di bere caffè, alcool e di fumare
Con queste sostanze introduci delle sostanze che possono danneggiare il normale equilibrio chimico del tuo corpo in maniera diretta o indiretta.
I comportamenti da adottare invece sono i seguenti:
Rispetta il naturale ritmo biologico del tuo corpo.
Alcune ricerche hanno rivelato che esistono due gruppi di persone divisi sulla base degli schemi del sonno che utilizzano.
I primi si sento particolarmente attivi durante le ora serali e la notte, mentre percepiscono un basso rendimento durante la mattina.
Gli altri invece riescono a dare il loro meglio nelle prime ore della giornata mentre nelle ore serali tendono a disattivarsi.
Osservando i tuoi ritmi sarai in grado di stabilire se appartieni alla prima o alla seconda categoria. Saperlo è importante perché ti permette di organizzare il tuo tempo in funzione al tuo ritmo naturale.
Vai a letto quando senti di essere stanco;
Molte persone che hanno problemi nel dormire spesso dicono di non sentire la stanchezza e quindi non riescono a dormire. Ricorda che esiste una finestra temporale durante le ore serali in cui il tuo copro ti comunica che ha bisogno di riposare.
Sbadigli, un prurito agli occhi e un senso di distensione muscolare sono i principali segnali che il tuo corpo ti manda. Ascoltali e fai ciò che ti suggerisce.
Ipnosi:un rimedio naturale per dormire profondamente
Sviluppare l’abilità di rilassarsi e di creare una calma fisica e mentale che naturalmente ti porti ad addormentarti è un ottimo rimedio naturale che puoi apprendere grazie all’audio gratuito “Dormi Profondamente”.
Grazie all’audio di auto-ipnosi che tra poco ascolterai avrai a disposizione un potente strumento che ti permetterà di poter sviluppare e consolidare un collegamento tra te e le tue risorse inconsce necessarie a permetterti di godere appieno di un sonno ristoratore.
Grazie a questo audio-programma svilupperai le tue capacità naturali di addormentarti e godere fino in fondo di un sonno ristoratore.
L’ipnosi non è altro che una condizione naturale che si verifica spontaneamente in diversi momenti della vita quotidiana e che può essere indotta nel pieno rispetto delle esigenze e delle capacità della persona.
L’ipnosi è anche uno tra gli strumenti psicologici da tempo più studiato in ambito scientifico. E’ uno strumento che permette alle persone di amplificare la loro forza interiore e apprendere nuove abilità in maniera semplice.
Grazie all’ipnosi potrai sviluppare rapidamente un profondo senso di rilassamento e confort e creare quindi quella condizione naturale che ti permette di scivolare in un piacevole sonno.
Infine, non ascoltare mai le tracce di ipnosi mentre stai guidando o stai svolgendo attività che richiedono la tua attenzione per garantire la sicurezza.
p.s. dopo aver ascoltato la registrazione lascia un commento e aiutami a condividere questa registrazione condividendo la pagina o cliccando su mi piace e google+.
Ascolta l'audio di ipnosi gratuito per ridurre lo stress
Cos’è lo stress?
Secondo Hans Selye (1976), lo stress è una risposta dell’organismo a stimoli di diversa natura (stressors).
In altre parole le persone sono sottoposte a diversi stimoli esterni durante l’arco della propria giornata ma non è lo stimolo in se a determinare le conseguenze che andremo a sperimentare su di noi.
Se non sappiamo adattarci positivamente questi potrebbero sopraffarci e logorare le nostre difese.
Stress negativo / stress positivo
Quando si parla di stress bisogna tenere presente che lo stress in se non è un elemento negativo per la nostra salute. A fare la differenza è come la persona vive la situazione.
Selye fu il primo ad identificare due diverse tipologie di stress che lui chiamò distress (stress negativo) ed eustress ( stress positivo).
Lo stress negativo o distress si ha quando stimoli stressanti, ossia capaci di aumentare le secrezioni ormonali, instaurano un logorio progressivo fino alla rottura delle difese psicofisiche.
Questo accade quando c’è:
attivazione dell’organismo, anche in assenza di eventi stressanti
l’organismo reagisca a stimoli di lieve entità in maniera sproporzionata
Lo stress positivo o eustress si ha, invece, quando uno o più stimoli, anche di natura diversa, allenano la capacità di adattamento psicofisica individuale.
In questo caso lo stress è una forma di energia utilizzata per poter più agevolmente raggiungere un obiettivo.
Cosa ci stressa?
Con il termine stressor, si definiscono quei fattori che spingono l’organismo all’adattamento.
Gli stressor possono essere di tipo:
Biologico e fisico
Sociale
Psicologico
Stressor di tipo biologico/ fisico:
Cambi di stagione
Disastri ambientali
Fattori alimentari e dietetici
Fattori microbici e virali
Inquinamento
Pioggia
Radiazioni
Rumori
Sbalzi di temperatura e di pressione atmosferica
Spostamento rapido attraverso vari fusi orari
Sforzi fisici
Traumi organici
Fattori sociali
I cambiamenti sociali hanno un forte impatto sull’uomo.
Il ritmo e la velocità dei cambiamenti a cui urge adattarsi è sempre maggiore: si pensi ai sempre più frequenti e veloci spostamenti per lavoro, al traffico, alla pubblicità che bombarda di prodotti sempre nuovi, alle trasformazioni linguistiche, alle nuove tecnologie.
Fattori Psicologici
Holmes e Rahe hanno condotto, nella seconda metà degli anni ’60, un’indagine sistematica su come i grandi cambiamenti nella vita di una persona agiscano come eventi stressors. Intervistarono oltre 5000 persone con disturbi sia organici che emotivi, interessandosi particolarmente ai vari tipi di cambiamento (e quindi di riadattamento) incontrati prima di ammalarsi.
La morte del coniuge è risultato l’evento più stressante che tali persone si sono ritrovate ad affrontare, seguita dalla separazione dal coniuge, dalla detenzione in carcere, la morte di un parente stretto, il matrimonio, il pensionamento, i problemi sessuali, l’uscita di casa di un figlio, ecc.
I problemi quotidiani
Le cause di irritazione, dalle piccole seccature ai grossi inconvenienti, possono accumularsi giorno dopo giorno e dare luogo ad una serie di campanelli d’allarme e malattie.
Le ricerche dimostrano che quanto più le fonti di stress sono numerose e gravi per il soggetto, tanto più aumentano i campanelli d’allarme psicologici e organici, diminuiscono le difese immunitarie ed aumenta la suscettibilità a qualsiasi malattia.
E’ possibile imparare a gestire lo stress?
In psicologia si definisce lo stress management come l’abilità di imparare a far fronte (coping) in maniera efficace agli stressor esterni, diminuendo di conseguenza il livello di stress al quale siamo sottoposti.
I passi fondamentali per imparare a gestire lo stress sono:
1- Riconoscere i sintomi
Cosa proviamo in condizione di stress?
Cosa ci diciamo?
Cosa immaginiamo?
Quali immagini mentali si generano dentro di noi?
Ad esempio potrei stressarmi dicendomi
“fai presto che poi devi fare anche questo e questo..”
2- Individuare le fonti di stress
Quando sono maggiormente stressato nell’arco della giornata?
In quali ambienti?
Quali persone?
Quali compiti mi stressano maggiormente?
E’ utile fermarsi per qualche istante durante la giornata e chiedersi:
“cosa sto provando fisicamente in questo momento?”.
Noterai che lo stress tende ad accumularsi in alcune zone specifiche del tuo corpo.
3- Conoscersi meglio
Cosa significa per me ridurre lo stress?
Che significato ha per me lo stress?
Come faccio a rendermi conto di quando gestisco bene lo stress?
Spesso le persone tendono a sovrastimare la difficoltà di un compito
“stressandosi” inutilmente.
A te è mai successo?
4- Identificare le proprie strategie
Cosa non funziona/non ha funzionato?
Osserva come reagisci allo stress..
Cosa utilizzi che invece di aiutarti
aumenta il livello di stress(cibo, alcool, droghe, etc..)?
5- Fare
Quali tecniche conosco per far fronte allo stress?
Cosa potrebbe essermi utile?
Quando posso utilizzarle?
Conosci ed applichi qualche tecnica/metodo
per far fronte allo stress?
Quali strumenti posso usare per imparare a gestire meglio lo stress?
Esistono diverse tecniche per far fronte allo stress:
tecniche di respirazione
rilassamento progressivo di Jacobson
training autogeno
tecniche di visualizzazione
Yoga e meditazione
L’utilizzo di una tecnica specifica deve essere vista come un’abilità che la persona acquisisce, ma che non è la soluzione del problema.
Le persone che intendono imparare a gestire meglio lo stress, oltre ad avere strumenti specifici per gestire i momenti critici;
devono essere guidate a re-impostare le proprie modalità
di organizzazione e gestione di se più in generale, rivedere le proprie priorità e come cercano di raggiungere i propri obiettivi.
Impareranno di conseguenza a trovarsi sempre più spesso in situazioni, ambienti e con persone con le quali possono vivere più serenamente e con meno stress.
Cosa fare per liberarsi dallo stress e ritrovare la pace
Da poco più di un anno sto collaborando con l’ospedale Macedonio Melloni di Milano insegnando yoga e meditazione durante un corso di prevenzione dello stress lavoro correlato.
Il corso è rivolto al personale dell’azienda ospedaliera e quindi mi ritrovo ad avere come allievi i medici, gli infermieri ed il personale della struttura; in questo corso settimanale di due ore insegno yoga e meditazione per aiutarli a rilasciare lo stress ed essere più presenti in quello che fanno.
Tutto questo è nato dal lavoro della Psichiatra Stefania Doria e della sua equipe; ha iniziato a proporre lo yoga all’interno dell’ospedale per quei pazienti che soffrivano di ansia e depressione; i risultati sono stati molto positivi e la sua ricerca è stata pubblicata sul Journal of Affective Disorder(Clicca qui per vedere l’abstract)
Visto i benefici del corso la richiesta di persone che vogliono liberarsi dallo stress con lo yoga e la meditazione è molto aumentata così, la dottoresse Doria mi ha chiesto se potevo aiutarla tende delle lezioni al personale per una nuova ricerca così da verificare se attraverso queste tecniche è possibile ridurre lo stress lavoro correlato. Per valutare scientificamente i cambiamenti avvenuti vengono fatti dei test all’inizio ed alla fine del corso.
Nelle lezioni faccio sdraiare le persone sul tappetino e iniziamo con il rilassamento in modo da svuotare la mente e prepararsi alla pratica delle posizioni. Successivamente faccio fare delle posture(asana) molto semplici e molto lentamente; in questo modo è possibile lavorare sullo sblocco delle tensioni emotive che si annidano nelle contrazioni corporee.
Al termine dedichiamo qualche minuto alla meditazione in modo da svuotare la mente e alleggerirla dal carico di stress residuo.
Oltre ad essere un’esperienza di insegnamento molto bella, le persone vedono subito un risultato e l’effetto liberatorio che una pratica di profonda distensione fisica e mentale ha su di loro; grazie a questi piccoli risultati alcuni si sentono motivati a continuare con la pratica anche al di fuori dell’ospedale.
Come fare per liberarsi dallo stress? Inizia ascoltando questa registrazione!
Le tecniche di rilassamento, lo yoga e la meditazione possono avere un effetto molto profondo sul rilascio dello stress, ti consiglio se ne hai la possibilità di provare questo tipo di tecniche.
Esistono scuole diverse e devi trovare alcune più dinamiche ed altre meno. Anche per quello che riguarda la meditazione ne esistono molte e ti consiglio di scegliere quella che più si avvicina al tuo modo di sentire.
Per il rilassamento puoi sperimentare subito la nuova registrazione che metto a disposizione cliccando qui sotto per ascoltarla
Prendendo spunto dalla notizia che un’importante squadra di calcio utilizza l’ipnosi per migliorare le prestazioni agonistiche dei suoi atleti, i conduttori di Password (un programma di RTL 102.5), mi hanno chiesto cos’è l’ipnosi e come può essere utilizzata.
Ipnosi e doping sportivo
E’ sempre più diffuso l’utilizzo dell’ipnosi in psicologia dello sport ( se vuoi approfondire l’argomento leggi questo ).
L’esperto in psicologia dello sport (non esiste attualmente in Italia il titolo di Psicologo dello Sport) delinea quello che viene chiamato “profilo della prestazione ottimale” e segue l’atleta nell’espressione della performance aiutandolo a migliorare i risultati.
La domanda del conduttore “l’ipnosi nello sport è doping?” non è del tutto fuori luogo, se ascolti l’intervista puoi sentire cosa ne penso.
Credo che nel momento in cui si lavora con una persona per aiutarlo a migliorare la performance, sia necessario non perdere mai di vista il fatto che si sta lavorando per la persona e solo secondariamente per il risultato.
Cos’è l’ipnosi?
Mi viene anche chiesto se l’ipnosi è magia.. No.
L’ipnosi è una procedura attraverso la quale aiutare la persona a modificare le proprie percezioni, i pensieri ed i comportamenti.
Le applicazioni di cui abbiamo parlato nell’intervista sono stati ad esempio nella terapia del dolore e nell’insonnia.
Spero che tu possa trovare delle informazioni utili, se vuoi lasciami un feedback.
Anche quest’anno per il mese di agosto hai la possibilità di fare una prima Consulenza Psicologica via Skype di 50 minuti gratis!
In fondo all’articolo troverai un box da compilare per prenotare la tua consulenza gratuita.
L’anno scorso ho scritto un articolo per descrivere in cosa consista questa iniziativa e ho raccontato la storia di Dario.
Qualche giorno prima di partire per la vacanze Dario ha iniziato ad avere paura di stare male mentre è alla guida della sua auto arrivando perfino a pensare di rinunciare alla vacanza proprio a causa di questo problema(clicca quiper leggere l’articolo) .
Dopo aver pubblicato quell’articolo sono stato contattato da Marco(nome fittizio per proteggere la privacy) che dopo averlo letto mi ha chiesto aiuto per lo stesso problema: la paura di guidare.
Marco ha sempre guidato senza alcun problema ma da qualche mese, a seguito del licenziamento dal lavoro, ha iniziato ad avere problemi a guidare e nello specifico ha sviluppato la paura di attraversare le gallerie.
Quello di cui ha paura è di rimanere bloccato in galleria a seguito di code o incidenti e di stare male senza poter far nulla per uscire dalla situazione.
Paura di guidare l’auto cosa fare
Una volta capita la struttura del problema di Marco e dopo aver parlato sul come fare per superare questa situazione, decidiamo di sentirci a distanza di qualche giorno via Skype così da potergli insegnare una procedura da utilizzare per superare la paura di stare male in galleria.
Come scrivevo nell’articolo dell’anno scorso in questi casi dove la paura di stare male è così forte da portare una persona ad evitare le situazioni, è necessario insegnare una procedura che aiuti la persona a sviluppare in ipnosi l’abilità di essere maggiormente sereni, allontanando i pensieri negativi e l’agitazione che ne consegue.
Come nel caso di Dario anche Marco ha ripetuto più volte la procedura che gli ho insegnato ed è riuscito a superare il problema. Al termine delle vacanze mi ha scritto per tenermi informato riguardo i suoi progressi e per chiedermi di vederci di persona per parlare di altre situazioni in cui voleva migliorare.
Paura di guidare l’auto come superarla
La paura di viaggiare sia in auto che in aereo è molto diffusa, nel corso dell’ultimo anno ho visto diverse forme in cui questa si può manifestare.
In alcuni casi come quello di Marco e Dario la consulenza psicologica via Skype aiuta chi ad esempio non riesce a muoversi e cerca un aiuto per superare questa situazione invalidante.
Qualche mese fa ho messo anche a disposizione gratuitamente una registrazione base di ipnosi per aiutare a calmare la mente e ritrovare la serenità( se non l’hai ancora scaricata clicca qui) .
Spero con queste due risorse possano esserti di aiuto per viaggiare libero dalla paura e goderti serenamente le vacanze.
A presto!
Dott. Manuel Mauri
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All’interno di questo testo l’autore descrive passo dopo passo come è riuscito a guarire dalla miopia attraverso gli esercizi del suo metodo: Power Vision System.
La miopia è causata principalmente dallo stress da iperaccomodazione/vicinanza, un meccanismo di adattamento per il quale l’occhio si abitua alle brevi distanze perdendo acutezza da lontano.
Nello stadio iniziale basterebbe del riposo per ristabilire la vista normale, ma insistendo con i lavori ravvicinati e senza un minimo di educazione visiva, ci si trova costretti ad indossare i primi occhiali. Qui comincia un ulteriore stress da iper-accomodazione e una graduale perdita di forza, flessibilità e coordinazione dovuta alla gabbia/montatura, condizionando l’occhio ad impigrirsi sempre più.
E’ molto interessante vedere come De Angelis dimostri scientificamente come le persone siano costrette ad aumentare sempre di più la gradazione delle lenti che utilizza se non si interviene sugli stimoli di iperaccomodazione e sul recupero di flessibilità, forza e coordinazione degli occhi, e come invece l’allenamento con il Power Vision System porti gradualmente a liberarsene.
All’interno del libro, oltre a tutte le descrizioni, ai riferimenti scientifici sul quale si basa il suo metodo del “defocus retinico”, i vari esercizi di stretching oculare e il movimento CRB, David include anche delle vere e proprie “schede di allenamento” per recuperare la piena funzionalità della visione suddivise in 3 livelli di intensità/difficoltà.
Quali sono i princìpi per guarire dalla miopia?
Nel suo testo David de Angelis spiega i principi che stanno dietro al funzionamento del suo metodo ed illustra tutti gli esercizi: (stretching oculare con diversi tipi di rotazioni e posizioni, movimento CRB-Contrazione, Rilassamento, Battito).
Inoltre su Facebook ha creato un gruppo(Rieducazione Visiva) dove chi ha letto il libro può chiedere consigli direttamente a lui o ad Arianna Piva che segue molto attivamente il gruppo, dando indicazioni e chiarimenti per chi è alle prime armi con il metodo.
Arianna ha messo a disposizione anche dei video su youtube per mostrare come fare gli esercizi.
Eccoti un esempio:
Rieducazione visiva, il caso di Arianna
L’anno scorso ho avuto la fortuna di conoscere sia David de Angelis che Arianna ad un workshop sulla Rieducazione Visiva che si è tenuto a Bologna.
Mi ha molto colpito la storia di Arianna che era arrivata a soffrire di una miopia progressiva fino a raggiungere un preoccupante -11, e a cui era stata diagnosticata una degenerazione della retina anch’essa progressiva con possibile distacco(=cecità).
Visto che nessun dottore le dava speranze, si è messa alla ricerca di una soluzione e ha trovato il libro di David e il metodo Bates; ha così iniziato a praticare, migliorando la sua miopia fino ad arrivare a vedere bene con gradazioni che vanno da -3,50 a -6,50.
Il suo è uno dei molti casi di persone che allenandosi sta guarendo dalla miopia e parlando, oltre che la sua storia, mi ha molto colpito quello che in questi anni è riuscita a scoprire riguardo la psicologia di chi soffre di miopia.
Rieducazione visiva, meditazione ed ipnosi
Ci sono alcuni schemi mentali, comportamentali e convinzioni che accomunano chi soffre di miopia e che rendono difficile non solo guarire ma anche vivere bene la propria vita.
Alcuni infatti si avvicinano alla Rieducazione Visiva ed hanno difficoltà a vedere subito dei miglioramenti e così si scoraggiano abbandonando l’allenamento per poi tornare a peggiorare. Se ci pensi è un pò quello che accade anche a chi inizia un’attività fisica con molto entusiasmo e motivazione per poi perdere la motivazione dopo poco ed abbandonare la disciplina sportiva.
Per questo è importante unire alla rieducazione visiva e all’allenamento fisico che aiuti l’occhio a superare il difetto di rifrazione, delle tecniche ed un allenamento mentale che supporti quello fisico migliorando la performance e facilitando il raggiungimento dei risultati.
Grazie alle indicazioni di Arianna che mi segue dal giugno dell’anno scorso e grazie all’applicazione del Power Vision System e di alcune tecniche di meditazione e ipnosi la mia miopia è scesa da-4,25 a attualmente -1,75 facendo poco esercizio ma utilizzando sempre le “lenti positive” quando scrivo al pc.
La giornata sarà pratica e le persone potranno vedere in pratica come utilizzare al meglio la rieducazione visiva per migliorare la propria vista facendo gli esercizi e potranno inoltre chiedere ad Arianna consigli ed indicazioni sul proprio caso specifico.
Come sai da un pò di tempo sono impegnato per una ricerca presso un famoso ospedale di Milano.
In questa struttura utilizzo l’ipnosi per aiutare le persone che soffrono di ansia, attacchi panico, depressione e fobie attraverso una serie di sedute dove utilizzo l’ipnosi.
L’obiettivo è dimostrare come attraverso l’ipnosi sia possibile liberarle dal problema e conseguentemente migliorarne anche l’autostima.
Fare questo in una struttura pubblica, sotto la supervisione di altri terapeuti, potrebbe valorizzare ulteriormente i risultati che si possono ottenere con l’ipnosi.
In più le persone possono accedere a questi trattamenti pagando solo il ticket(un bel risparmio;-)
Nonostante questo mio intervento con l’ipnosi non abbia come obiettivo il dimagrimento, in due casi che sto seguendo è successo qualcosa di inaspettato..
1. Una ragazza molto giovane che chiameremo Daria(nome finto per proteggerne la privacy)arriva in ospedale perchè soffre di attacchi di panico.
Esce da casa solo per lavorare e fare la spesa(entrambi i posti sono attaccati a casa sua) da quando circa 3 mesi prima in un negozio si è sentita male, ha iniziato a sudare, tremare e sentirsi mancare il fiato, e lì ha avuto la netta sensazione di poter perdere il controllo e svenire.
E’ ben curata nell’aspetto, anche se è sovrappesso di qualche chilo.
Durante il trattamento ipnotico risponde bene e rapidamente, tanto che arriva circa un mese fa in seduta dicendomi:”sai, è successa una cosa strana dopo la seduta di mercoledì scorso?
Uscita da qui dovevo tornare a casa da mia madre a prendere il mio cagnolino, però sulla strada del ritorno hosentito qualcosa allo stomaco avevo voglia di qualcos’altro..
Così invece che andare a casa sono andata in un negozio e mi sono comprata 3 completini intimi e una maglietta. Mi sentivo normale, tranquilla e rilassata..
Poi arrivata a casa mi sono resa conto che ero andata in un negozio!!! Io che avevo gli attacchi panico solo al pensiero di farlo. E l’ho fatto senza alcuna paura!” .
E ci siamo messi a ridere insieme..
Cosa c’entra il dimagimento? Cosa c’entrano l’ipnosi e l’autoipnosi per dimagrire?
La cosa curiosa è questa..
Le sedute stanno continuando anche se il panico non c’è più e ci stiamo focalizzando su altri aspetti della sua vita, Daria sta uscendo con le sue amiche come non faceva da qualche mese e la sua vita sta tornando alla normalità..
Parlando con la mia responsabile all’interno dell’ospedale, del più e del meno, vediamo Daria arrivare all’ appuntamento dalla finestra dello studio, la mia responsabile vede Daria e mi dice:”Ma Manuel quella non è Daria? Ma sta dimagrendo, ed è decisamente più carina”.
In effetti dopo lo sblocco dal panico, qualcosa è succeso, le sto insegnando delle tecniche di autoipnosi da applicare a casa tra una seduta e l’altra e cosa curiosa sta dimagrendo senza fare diete o rinuncie..
Siccome in tanti me lo chiedono, appena riesco metterò un’esercizio di autoipnosi in versione mp3 su questo blog..
Se hai bisogno di aiuto puoi contattarci cliccando qui
Ciao Dottor Mauri
n.b. Come si può verificare a questo indirizzo http://ipnosi-strategica.blogspot.it/2009/04/autoipnosi-e-dimagrimento-dimagrire-con.html l’articolo è stato scritto nell’ aprile del 2009 quando svolgevo la pratica di tirocinio post laurea presso una struttura convenzionata. Attualmente ricevo privatamente presso il Centro Ipnosi Strategica di Milano.
Also this year for the month of August is your chance to make a first Psychological Consultancy via Skype 50 minutes free !
Last year many have responded to this initiative because those who simply wanted the information and who because he had urgent need of help ..
Dario (fictitious name to protect your privacy) contacts me because from them a few days before he had to leave for the holidays. problem is this: even though he feels like he started from a few days to feel afraid to be able to get sick during the trip , a thought that troubled him little initially but gradually became more and more agitated and try bringing this severe anxiety.
During counseling online via the Skype ask you a series of questions that I need to understand how it is structured his problem, what he is doing to overcome it and what happens when it comes into anxiety (this is important because anxiety disorders are all the same). Feeling understood Dario says he feels more comfortable and this is an important thing because those who suffer from an anxiety disorder will often give you the feeling of not feeling understood by those close to him.
Since the date of his departure is near and that he has difficulty to move in the car we decide to resend via Skype every few days so that they can teach a hypnotic technique to develop the ability to be clear and therefore have the peace required to travel.
Normally people associate with the problem not being able to be relaxed then logically try to practice without success relaxation techniques. In most cases, the ‘anxiety in fact should not be treated with relaxation techniques that are effective for reducing stress; in the case of anxiety with hypnosis is important to develop the ability to be calm thus removing the negative thoughts and the agitation which ensues.
Darius went to the sea and took on his mobile recording the track mp3 hypnosis we have done during this second meeting, and on his return to contact me to tell me that you are listening to the recording almost every night. He did it to feel more secure although he confesses that at times there would have been no need.
I wish you a beautiful day,
Manuel Mauri
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Ciao, in questo momento sono in India e ti sto scrivendo da un internet access dell’aeroporto quindi scusami in anticipo se l‘articolo sara breve.
Sto attraversando diverse regioni dell’ India per approfondire la meditazione e lo yoga e devo dirti che ho trovato diversi punti di incontro con l’ipnosi e l’autoipnosi. Se segui da un po’ di tempo questo blog, sai che l’ipnosi e’ uno stato di coscienza dove puoi superare i comuni limiti che vivi riguardo te stesso e scoprire le tue potenzialita’ inespresse per vivere meglio.
La meditazione e in partcolare quella proposta da P.r. Sarkar, un ricercatore indiano molto seguito in India, trova diverse similitudini con quella che e’ l’ipnosi in occidente apportando alcune fondamentali integrazioni e novita’ di cui ti parlero’ nei prossimi posts.
Ma adesso vorrei parlarti di quello che mi ha davvero colpito in questi primi giorni di viaggio in India.. Qualche giorno fa ero a Dheli e ho notato come a differenza dell’occidente, molte persone dedicano del tempo a fare delle pratiche spirituali, in particolare ho visto musulmani, induisti e cristiani stare tutti insieme al parco e ognuno a suo modo prendersi del tempo per “meditare”. Senza problemi perfettamente integrati nelle loro diversita’ di vedute.
Questo mi ha fatto molto pensare..
Mella mia pratica ipnotica come psicoterapeuta le persone trovano difficolta’ a dedicarsi qualche minuto per stare ad occhi chiusi e praticare l’autoipnosi, ma il semplice fatto di fare insieme degli esercizi di autoipnosi li fa stare cosi’ bene che chi prima, chi poi, trova del tempo per integrare esercizi di autoipnosi nella sua routine quotidiana..
In questo paese estremamente povero ognuno trova del tempo per meditare o comunque staccare dal quotidiano e stare con se stessi. Non hanno molto ma sembrano felici..
Ci sono differenze evidenti tra meditazione ed ipnosi, ma il tentativo di integrare le due cose come ad esempio la “minfullness” stanno rendendo questa distanza sempre piu breve, consentendo anche ad un occidentale di vivere piu’ felice.
Cosa c’entrano l’ipnosi e l’autoipnosi con Carl Jung?
Forse conosci il nome di Jung in quanto fondatore della psicologia analitica ma forse non sai che Jung è stato un grande ipnotista e precursore dell’auto-ipnosi.
“Nel 1905 conseguii la docenza in psichiatria e lo stesso anno fui nominato primario della cinica psichiatrica dell’ Università di Zurigo..durante i primi semestri le mie lezioni concernevano principalmente l’ipnosi..” (C.G. Jung “Ricordi, sogni, riflessioni ed.Bur 1992)
In molti sanno che Jung era considerato il “delfino” di Freud o se vogliamo quello che sarebbe diventato il successsore di Freud nel movimento psicanalitico tanto che Freud stesso gli chiese di recarsi in America con lui e tenere una serie di conferenze alla Clark University.
Nel viaggio in nave i due iniziarono a conoscersi meglio e ad analizzare i rispettivi sogni e mentre Freud chiedeva a Jung di aprirsi e lasciarglieli analizzare lui non era però così propenso a lasciare che Jung analizzasse i suoi..
E questo a Jung forse non andava tanto giù..
Da lì le prime divergenze che portarono poi alla separazione.. Qualcosa che in pochissimi sanno è che Jung ha iniziato il suo percorso grazie all’incontro con una medium.. sua cugina Helene Preiswerk.
Helene invitava Jung a partecipare alle sue “sedute spiritiche” dove manifestava quelli che oggi sappiamo essere fenomeni spontanei che avvengono nella trance ipnotica. Per quei tempi non era chiaro cosa accadesse in ipnosi e così la trance ipnotica e le sedute di ipnosi regressiva venivano attribuiti poteri mistici, la trance sonnambulica e le altre manifestazioni associate attiravano curiosi che attribuivano le capacità di Helene a poteri sovrannaturali.
Arriva l’autoipnosi..
Freud abbandonò presto l’ipnosi perchè per sua stessa ammissione non ne era capace di usarla, una tecnica “capricciosa”come lui stesso dice chiaramente nella seconda delle cinque conferenze sulla psicanalisi alla Clark University di Worchester, Massachusetts nel settembre del 1909:
"quando feci l'esperienza che nonostante tutti i miei sforzi non mi riusciva di trasferire lo stato ipnotico a più di una piccolissima parte dei miei malati,
decisi di rinunciare all'ipnosi.."
Jung invece vi dedicò 6 anni della sua vita dal 1913 al 1919.
Si chiuse in casa iniziando a praticare degli “esercizi” che avevano lo scopo di provocare l’emergere di immagini dall’inconscio e creare in lui un’ “attivazione emotiva” che gli permettesse di entrare in contatto con quelle parti di sé rimaste in ombra e recuperare così abilità e risorse inconsce.
Jung lavorava per provocare l’emergere delle immagini inconsce e nel suscitare la loro irruzione nella coscienza attraverso due tecniche principali:
il contenuto dei suoi sogni;
il racconto di storie creative.
Jung descrive questo percorso che adesso sappiamo essere in realtà un percorso di auto-ipnosi come un viaggio all’interno del suo inconscio, un percorso che lo portò dall’avere un carattere estremamente introverso allo sviluppare un’estrema estroversione con un conseguente “senso di sollievo e libertà“.
Jung era anche uno studioso di filosofia orientale, praticava la meditazione ed era uno studioso del Tao te Ching.
Per chiudere questo post mi piacerebbe condividere con te tre frasi tratte da questo libro che lui conosceva così bene.
"Colui che conosce gli altri è sapiente;
Colui che conosce se stesso è illuminato.
Colui che vince un altro è potente; colui che vince se stesso è forte.
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