Un articolo che parte da una ricerca inglese sull’uso di cannabis ed i suoi effetti nei consumatori occasionali ed abituali.
Dopo aver letto questo articolo potresti chiederti :
Ma esiste davvero una differenza tra droghe leggere e droghe pesanti?
Anche i ricercatori prendono in considerazione che questa potrebbe essere solo una correlazione tra le diverse che si possono fare..
Ciao
Manuel
Si fanno piu’ forti le voci che in Gran Bretagna chiedono una ‘riclassificazione’ della Cannabis, da cui si ottiene l’hascisc, attualmente depenalizzata,in particolare dopo che la rivista Lancet ha pubblicato uno studio per il quale anche un uso minimo di canapa indiana – anche un solo spinello – aumenta del 41% il rischio di esser vittime di malattia psicotiche come la schizofrenia.
Per i consumatori abituali, questo rischio sale a una percentuale che va dal 50 al 200%, dicono i ricercatori britannici, Theresa Moore (Universita’ di Bristol) e Stanley Zammit (Universita’ di Cardiff). I due hanno passato in rassegna i 35 studi piu’ recenti sull’argomento, osservando il legame tra cannabis e stati psicotici e notando “un aumento importante dei casi di psicosi tra le persone che usano questa sostanza“.
I ricercatori non escludono che ci siano altre spiegazioni per questo aumento delle patologie tra i consumatori di hascisc, “ma, malgrado le incertezze, il pubblico deve essere informato su questa droga molto diffusaâ€.
Lancet, nel suo editoriale, ricorda un suo commento pubblicato nel 1995 nel quale sosteneva che non c’erano rischi, neanche a lungo termini, legati al fumo della cannabis: “Ma i lavori pubblicati da allora portano a concludere che la cannabis accresce il rischio di malattie psicotiche.
Vi riporto un articolo che sostiene una delle premesse della Terapia Breve relativamente ai disturbi d’ansia.
Quando siamo in ansia per un qualsiasi motivo, il parlarne ad altri ha efftti in sè paradossalmente negativi; all’inizio ci sembra che l’ansia passi, d’latronde parlando con gli altri ci sfoghiamo..
In realtà passa solo per qualche istante per poi ritornare più forte, e così per riabbassarla siamo obbligati a riparlarne con qualcuno creando un circolo vizioso che si ripete e si autoalimenta aumentando l’ansia.
A chi non è mai capitato?
Quando proviamo ansia, parlarne contribuisce(come diciamo nelle terapie brevi) arendere il “fantasma che ci insegue” sempre più reale!Qui di seguito la ricerca dell’Università del Missouri, Ciao!
RISCHIO ANSIA SE CI SI LAMENTA TROPPO CON AMICHE
ROMA
– Parlare, per ore e ore, al telefono, a scuola, giorno e notte, con l’amica del cuore: un copione comune a molte adolescenti, ma che potrebbe avere, a sorpresa, pesanti effetti collaterali.
Vi riporto una ricerca che sostiene uno dei principi base utilizzati in Terapia breve
Ciao! Vi riporto una ricerca che sostiene uno dei capisaldi della terapia breve. Quando infatti siamo in ansia per qualcosa, il parlarne ad altri ha in se effetti paradossalmente negativi; all’inizio ci sembra che passi, d’altronde parlando con gli altri ci sfoghiamo, in realtà passa solo per qualche istante per poi ritornare più forte e così per abbassarla siamo obbligati a riparlarne, creando un circolo vizioso che si ripete e si autoalimenta..
A chi è successo sa cosa significa esserci sfogati e sentire l’ansia che ritorna ancora più prepotentemente, parlarne insomma contribuisce a rendere il “fantasma che ci perseguita” sempre più reale.. Ciao Manuel
RISCHIO ANSIA SE CI SI LAMENTA TROPPO CON AMICHE
ROMA
– Parlare, per ore e ore, al telefono, a scuola, giorno e notte, con l’amica del cuore: un copione comune a molte adolescenti, ma che potrebbe avere, a sorpresa, pesanti effetti collaterali.
Tuttavia, nei maschi che fanno lo stesso non abbiamo riscontrato ansia e depressione.
In generale parlare dei propri problemi è legato ad uno stato di benessere. Ma non se fatto in eccesso”. Moderazione dunque. “Gli adolescenti – conclude la ricercatrice – devono essere incoraggiati a praticare altre attività , come lo sport, che li aiutino a distogliere l’attenzione dai problemi”.
Molto spesso uso racconti, aneddoti, esperienze personali, prescrizioni paradossali etc..(dipende da caso a caso e da persona a persona) per produrre un cambiamento.
In questo caso l’aneddoto che voglio raccontarti proviene da un dialogo tra E.Rossi e M.H.Erickson e racconta l’esperienza che Erickson fece lottando contro la poliomielite all’età di diciassette anni (il secondo attacco lo ebbe all’età di 51 anni).
Nel seguente dialogo Erickson sì ricorda quella crisi della sua vita, e la propria esperienza di uno stato percettivo alterato, che successivamente riconobbe essere una sorta di autoipnosi.
Erickson la malattia e l’Autoipnosi
“E: Quella sera, dal mio letto, udii per caso i tre medici dire ai miei genitori, nella stanza accanto, che il loro ragazzo non sarebbe arrivato al mattino.
Divenni furibondo all’idea che qualcuno potesse dire a una madre che il figlio sarebbe morto entro il mattino.
Poi mia madre entrò con l’espressione più serena che le riuscì di prendere.
Le chiesi di spostare il comò, spingendolo d’angolo contro il lato del letto.
Parlavo con difficoltà . Ma in quell’angolo, grazie allo specchio che sormontava il comò, riuscivo a vedere attraverso la porta e la finestra di ponente dell’altra stanza.
Non volevo a ogni costo morire senza aver visto un’ultima volta il tramonto.
Se avessi qualche attitudine al disegno, potrei ancora disegnarlo.
Qui puoi condividere esperienze e curiosità riguardanti l’ipnosi e le sue applicazioni.
Devi sapere che esistono diverse definizioni rispetto a cos’è l’ipnosi, come funziona, cosa può fare per le persone.
Molti tecnici dibattono sulla teoria e sulle applicazioni, se conosci la Programmazione Neuro Linguistica sai che la radice di questa disciplina è stato lo studio del più grande ipnotista del ventesimo secolo Milton H. Erickson.
Lavorando quotidianamente con l’ipnosi credo che la miglior definizione di cos’è l’ipnosi sia stata data da un artista marziale, che tutti conosciamo e che con Erickson ha molto in comune,:
entrambi hanno raggiunto risultati fuori dalla norma nel loro campo;
entrambi hanno studiato e applicato le loro scoperte rivoluzionando il proprio campo di studi;
entrambi hanno ispirato le generazioni a seguire;
entrambi consideravano il proprio lavoro un’arte..
Eccoti la definizione..
“L’arte raggiunge qualsiasi altezza quando è prova di auto-coscienza” Bruce Lee
Questo sito web utilizza i cookie e consente l'invio di cookie di terze parti. Premendo il tasto ACCETTA o compiendo una qualunque azione all’interno del sito web accetterai l'utilizzo dei cookie. AccettaCookie policy
Uso dei cookie
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.